12 ottobre 2011

succo e polpa di scusa

Se non mi taglio i capelli sono una piccola macchia.
Mi sveglio, oppure torno a casa, e ho sete alle mani.

20 febbraio 2011

Ittiofauna de lo dentro mio

Lo sguardo è un rituale occluso.
I castelli hanno i merli per incastrarsi con altri castelli, in aria, rovesciati.
Jazz e scherma nell'atmosferico, tuono e fulmine. Improv e affondo. Quanto è distante, dove è caduto.
Le buone maniere sono azioni distruttive, buchi nella vena del fare.
I ricordi sono la rateizzazione del tempo, con interessi da usura.
E che ci facciamo col cambiamento? La birra! E il vino. E un po' tutto quello che fermenta.
De l'oppiaceo piacerci.
Passare la lingua su rientranze salate. Addolcimento dei seni. Voglie marsupiali.
Bollire il latte, per prudenza. Distillare l'acqua, per prudenza. Cuocere la carne, per prudenza. Prendere fuoco è una saggia scelta.
Svogliate ribellioni esotermiche. Provare ad immaginare la chimica senza antropomorfizzazione.
Inseguimento sanguinolento tra orgoglio e fame.

L'odiato migliore. L'odiato con le spaccature dei denti, l'odiato con le matite più H, l'odiato con le scopate più livorose. L'odiato con i nomi dei muscoli, l'odiato con la nomeclatura topologica dei dolori, l'odiato con il filo spinato per suturare. L'odiato con il piccone simbolico di classe, l'odiato con l'alzo zero, l'odiato col sangue marrone gastrico. L'odiato con le donnine con la febbriciattola patrizia, l'odiato con l'attività microsismica dell'autocommiserazione, l'odiato con il saccarosio scambiato per felicità. L'odiato affamante.

09 gennaio 2011

Fermento e gola

Chi sono, una parola che comincia con la lettera maiuscola o una persona che inizia con la lettera minuscola? Tutte le persone sono la prima persona? Sono io veramente la prima persona di tutte? Non sono certo la prima che riesco a ricordare. Singolare, poi? Così noiosa, invece. Prima persona quotidiana, casomai.

Il freddo m'è più familiare, ché scende verso terra, come le nevi e le colonne d'aria fredda. E ci s'affeziona anche quando è meglio di me, lui che inizia le correnti convettive e io al massimo flebili invettive. Il freddo è discreto e quieto, sta fuori dalla finestra e protegge. Se il tempo è nemico, il freddo è alleato.

Sei felice? Perché, si può essere qualcosa o in qualche modo? Può una mela essere più rossa di quanto appare rossa? E se la mela è rossa, il rosso cos'è? La mela e il rosso sono la stessa cosa? Sono felice come una mela rossa. E ho il picciolo. La felicità me la raccontano come uno spazio. Lo si attraversa con passi rumorosi, perché colui che si sente felice crede di potersi permettere di camminare buffo, e ama farsi ammirare felice. Tap tap, saltino.