25 novembre 2013

e mi correggi le emozioni da lontano

Ci è permessa una mossa alla volta. Vale anche in diagonale, e si può saltare il turno. Anche alle altre pedine è permessa un singolo movimento ogni turno. Si suppone che il gioco sia equilibrato, giusto? Sì, a meno di non essere paranoici. Quando tutte le pedine rincorrono te, i loro movimenti si sommano in una grande, ingiusta, mossa avversaria.

Quanta la vergogna provata dal blocco di marmo grezzo, al momento di entrare nell'atelier del famoso scultore. Come non sentirsi tutti quegli occhi bianchi di statua puntati addosso? Era l'ultimo arrivato, qualcosa che non era nemmeno un corpo. Ne aveva sentite tante di storie. "Non ti preoccupare, erano così anche loro". "Bisogna pur partire da qualche parte". "Lo scultore è colui che sa tirare fuori la scultura che è già dentro la pietra". Si chiedeva quale scultura ci fosse dentro di lui. Se fosse stato in grado di rimanere immobile durante i colpi di scalpello. Sentiva il rossore della vergogna salire verso la superficie. Diventava marmo rosa.

24 novembre 2013

L'interpretazione dei fondi di magazzino

É notorio l'effetto per cui ripetere troppe volte una parola la rende strana alla mente, dismorfica. Mi succede con la parola 'grembiule', ma mi basta ripeterla una volta sola.

Se non fossero state le scimmie, a diventare noi, sarebbe toccato agli orsi.

Consuma pure tutti i colori che vuoi, tanto paga Pantone.

Andare in un supermercato a due piani. Salire al secondo piano. Guardare in giù, verso il primo piano. Vedere i corridoi di scaffali come un intestino, che digerisce le vite degli altri. Che scompone chimicamente quello-che-vogliamo, quello-di-cui-abbiamo-bisogno, quello-che-possiamo-permetterci. Riscendere le scale mobili, essere inghiottiti.

23 novembre 2013

Col tuo malestare

Se la materia fosse una macchinazione della nostra immaginazione, avrebbe solamente due stati. Solida, quando immobile e connessa a se stessa, e gassosa, quando mobile e in continuo allontanamento. Chiedendoci come sarebbe uno stato intermedio, immagineremmo una mistura eterogenea di solido e gassoso, come rocce frizzanti e pietre con le bollicine. Così noi ci immaginiamo, agglomerati di stare soli, costellati di particelle di stare insieme. Se una relazione non fosse una immaginazione, potremmo riempirla e prenderne la forma con questa cosa che abbiamo. Placidi, come i laghi dentro ai vulcani.