26 dicembre 2014

Passi scelti da un marciapiede

Quello che è mancato in queste mani, in tutti questi anni, è stata una vera opposizione.
In-queste-mani e in-questi-anni, è ridondante.
Gli scuri di una piccola finestra, sono dipinti di bianco. Dietro non c'è un affaccio, ma un muro di pelle e una piccola cicatrice ingrandita. Al posto della spiegazione su chi respira chi, c'è un bordo tagliente.
Se non si può essere processati due volte per lo stesso reato, perché si può essere interrogati due volte sullo stesso argomento?
Prendere esempio dagli alberi, rispondere con la resina. Prendere esempio dal pavimento, rispondere con i piedi freddi. Prendere esempio dallo stretto di Bering, richiedere il ghiaccio come condizione per il contatto.
Come giustificazione, le sabbie mobili.
Il nostro non è sprofondare, è desiderio geotermico.

13 luglio 2014

Variabili incognite e già impegnate

Figurarsi adesso. Che io mi figuro te, tu ti figuri me, e non aspettiamo più.

Ti parlo in corsivo, ma non il corsivo misurato prima, né il corsivo cucito, il corsivo dei miei quaderni con la mano sinistra. Le storie sussurrose che ci puoi mettere il pane a galleggiare e a inzupparsi. Il pane scompare sotto la superficie, e si fa dimenticare. Poi butti giù, e lui ti tocca, dove neanche tu.

18 marzo 2014

Tassidermia inversa

Il logoramento del logo.
Il diavolo nero che non esiste,
e lo stesso m'aspetta seduto sulle scale.
Le elisioni sottili, sfiorarsi a curvatura costante.
La polimerizzazione dei ricordi.
Quando non servono le parole, che basta l'elettrolisi.

09 febbraio 2014

Fumogeni rosa al rallentatore

due lettere dentro un libro, si incontrano e diventano una sillaba. si legano insieme. attraversano un telaio. si gettano in mare e affondano, ancorate. fermano una persona in strada, gli chiedono un accendino in prestito. l'accendino ha un corpo di plastica gialla, e la testa nera. lo accendono tra le pagine, che prendono fuoco. le pagine sono gialle, e i pensieri neri. si apre un baratro nel cuore del libro. un mare di non più, con le rive di carbone.

(Sostituiamo meccanismi con esseri umani. E quando non restano che esseri umani, pretendiamo di avere ancora una macchina.) (Dormiamo in posizioni più grandi di noi.) (Mettiamo parole dentro frasi umoristiche, che ci guardano come animali in gabbia, allo zoo.) (Collezioniamo convinzioni, che sono scivolose come il ghiaccio. Ci lasciamo convincere dalla metafora, e incauti le riteniamo compatte come il ghiaccio. Ci pattiniamo sopra, convinti.)

20 gennaio 2014

Sui visi gotici

 Allargo le braccia, e permetto alla macchina di girarmi tutto intorno. Quando entriamo in contatto, tremiamo insieme alla frequenza di rotazione del suo albero motore. La macchina si muove criptica e affilata verso il suo scopo, ché nelle sue direttive non è contemplato dare un senso al movimento. La sensazione è quella di osservare un illustratore che aggiunge righe al ritratto di un animale, prima che sia il ritratto di un animale. Quando la macchina avrà finito, io sarò ancora animale. Ora sono solo righe, e sono solo movimenti. Nessun lusso coreografico.

Nil non voleva evaporare, ma sapeva di essere vicino al punto di saturazione. Sentiva addosso le scanalature, che gli facevano paura perché aveva la certezza che presto si sarebbero riempite di infiltrazioni. Provò a censurarsi, a compensare coagulando. Fu allora che la Deplorazione si sollevò e, indicando lui, proruppe: Suturatelo. Venne allora ricucito e ricoperto di carta e colla, lordato di resina. Nil, con le sue due pelli, divenne un complemento umano, un misero telegramma sottocutaneo. La controfigura di qualcosa di nudo.

Quanti pronomi si possono cancellare dalla propria vita, prima che non rimanga neanche io?

15 gennaio 2014

Il tempo ti vede solo se ti muovi

Ci saranno forchette di fuoco.

Piantiamo alberi lungo linee rette, sperando che ubbidiscano.

L'automobilista è stilita: solo e incolonnato.

Cantava: Should I stay broken, or should I go?

Se l'atmosfera può manifestare fenomeni di alta pressione, allora al cielo si può fermare il cuore.

Insopportabile il silenzio che esce dalle teste abitate da una sola mente.

Essere nelle tue mani, un anagramma.

04 gennaio 2014

Cresceranno i carciofi a Macondo

Venire alla luce e provocare la risincronizzazione di orologi e calendari. Cannonascere.
La condizione del ragno millimetrico sul fondo scivoloso della vasca. Intrecciando abbastanza pensieri si può fingere una corda per la fuga.
Se i compiti si potessero svolgere, gireremmo semplicemente intorno al luogo cui sono avvolti.
Tutte le onde del mare non sono che un'unica onda, che si muove in secondo piano, facendo tutte le smorfie di cui è capace.
Respirare col ritmo impartito da un tubo fluorescente, quando si accende.
Un blues suonato con le scintille delle stelline di capodanno.
La struttura in tensione di una schiena ha due pietre di volta: un pugno chiuso ed un labbro mortificato tra i denti.