20 gennaio 2014

Sui visi gotici

 Allargo le braccia, e permetto alla macchina di girarmi tutto intorno. Quando entriamo in contatto, tremiamo insieme alla frequenza di rotazione del suo albero motore. La macchina si muove criptica e affilata verso il suo scopo, ché nelle sue direttive non è contemplato dare un senso al movimento. La sensazione è quella di osservare un illustratore che aggiunge righe al ritratto di un animale, prima che sia il ritratto di un animale. Quando la macchina avrà finito, io sarò ancora animale. Ora sono solo righe, e sono solo movimenti. Nessun lusso coreografico.

Nil non voleva evaporare, ma sapeva di essere vicino al punto di saturazione. Sentiva addosso le scanalature, che gli facevano paura perché aveva la certezza che presto si sarebbero riempite di infiltrazioni. Provò a censurarsi, a compensare coagulando. Fu allora che la Deplorazione si sollevò e, indicando lui, proruppe: Suturatelo. Venne allora ricucito e ricoperto di carta e colla, lordato di resina. Nil, con le sue due pelli, divenne un complemento umano, un misero telegramma sottocutaneo. La controfigura di qualcosa di nudo.

Quanti pronomi si possono cancellare dalla propria vita, prima che non rimanga neanche io?

15 gennaio 2014

Il tempo ti vede solo se ti muovi

Ci saranno forchette di fuoco.

Piantiamo alberi lungo linee rette, sperando che ubbidiscano.

L'automobilista è stilita: solo e incolonnato.

Cantava: Should I stay broken, or should I go?

Se l'atmosfera può manifestare fenomeni di alta pressione, allora al cielo si può fermare il cuore.

Insopportabile il silenzio che esce dalle teste abitate da una sola mente.

Essere nelle tue mani, un anagramma.

04 gennaio 2014

Cresceranno i carciofi a Macondo

Venire alla luce e provocare la risincronizzazione di orologi e calendari. Cannonascere.
La condizione del ragno millimetrico sul fondo scivoloso della vasca. Intrecciando abbastanza pensieri si può fingere una corda per la fuga.
Se i compiti si potessero svolgere, gireremmo semplicemente intorno al luogo cui sono avvolti.
Tutte le onde del mare non sono che un'unica onda, che si muove in secondo piano, facendo tutte le smorfie di cui è capace.
Respirare col ritmo impartito da un tubo fluorescente, quando si accende.
Un blues suonato con le scintille delle stelline di capodanno.
La struttura in tensione di una schiena ha due pietre di volta: un pugno chiuso ed un labbro mortificato tra i denti.