31 luglio 2016

respira col caso

Tu mi parli come se lavarsi la faccia fosse facile. Come se non richiedesse chiudere gli occhi. Come se non fosse una prova costante di futile fiducia incondizionata. Come se non importasse niente e non fosse veramente importante. Come se non ci fosse questo incontro, a metà strada, con la schiena piegata, in campo neutro. Come se viso aperto volesse dire qualcosa. Come se non ci scansassimo entrambi. Noi tagliamo il mare a metà. Ci consoliamo con le goccioline. Rarefacciamo la turbolenza intrinseca del getto. Noi e disinvoltura, postulando sia dominabile.

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